Passione_Immaginazione/desiderio
Auto-riflessione
L’immaginazione
più profonda è quella che avviene nel nostro inconscio, in un mondo onirico. Il
sogno si esprime attraverso il linguaggio della metafora
Spesso
nelle nostre discussioni abbiamo bisogno, soprattutto quando dobbiamo esprimere
uno stato d’animo preciso, di ricorrere alla metafora cercando quella precisa
immagine mentale che fa emergere quella precisa emozione.
Del
resto il nostro cervello è complementare,
strutturato nei due emisferi, quello destro relativo alle emozioni che coglie
l’immagine nel suo insieme, il tutto e quindi è contestuale e l’ emisfero
sinistro quello più razionale ed analitico.
Avere una visione, proiettare un’immagine
mentale è di fondamentale importanza per qualsiasi organizzazione, poiché tutti
gli esseri umani hanno bisogno di sentire che le azioni che compiono sono
qualcosa di significativo. E’ nel riconoscimento dell’importanza di una energia psichica che si esplica
attraverso l’elaborazione di immagini
mentali dove Jung (p.299)
distingueva due tipi di inconscio quello personale appartenente all’individuo e
un inconscio collettivo che rappresenta lo strato più profondo della psiche e
che è comune all’intera comunità. Jung vide infatti nell’inconscio un processo
implicante ”dei patterns dinamici
presenti nella collettività” che egli chiamò archetipi. Gli archetipi secondo
Jung sono “forme senza contenuto, che rappresentano la possibilità di un certo tipo di percezione e di azione” che può
esplicarsi attraverso l’espressione e la condivisione di desideri forme di
creatività
Riflessione sul testo
“L’estetica...è una forma di conoscenza
sintetica che non arriva attraverso processi analitici ma attraverso una sorta
di corto circuiti rapidissimi e allo stesso tempo profondissimi...”
Introduzione alla
Rivoluzione Informatica in Architettura, pag.25
Se
l’estetica arriva attraverso un
processo che prevede un salto, un qualcosa di imprevedibile e di irrazionale
allora ha a che fare con la coscienza
emotiva che è un processo cognitivo che emerge quando si raggiunge un
determinato livello di complessità che ha a che fare con le percezioni
sensoriali ed emozionali.
Grazie
alla metafora riusciamo a far
emergere questa emozione quindi:
La Metafora può essere
considerata un valido strumento di ricerca
estetica
Passione_Esplorazione/incertezza
Auto-riflessioneLa passione
per qualcosa che ci stimola, che ci interessa, deriva da un grande caos,
non è un qualcosa che è li pronta a disposizione ma fa parte di una ricerca interiore di che avviene tra il
caos dei dubbi e delle incertezze lo stesso caos che ha dato origine alla
creazione dell’Universo. Nella ricerca di se-passione
si è continuamente in uno stato di incertezza-crisi
è la natura duale e contraddittoria della passione, perché mette a nudo la
parte più intima e profonda, forte-potente
e fragilissima allo stesso tempo perché è li che si concentra tutto il senso-significato della nostra vita Riflessione sul testo“...quanto
è più profondamente presente la crisi tanto più è l’aspetto di rottura e di
cambiamento che la nuova estetica ricerca...” Piet Hein:” arte è risolvere i problemi che non possono essere formulati fino a
che non sono risolti
Introduzione alla
rivoluzione informatica in architettura, pag.26 L’arte non può formulare niente prima,
perché presupporrebbe una visione analitico-razionale,
quindi frammentata e didascalica. L’atto creativo è invece frutto di una
visione prevalentemente emotiva che si muove attraverso un’immagine d’insieme, un tutt’uno, in questo senso è sistemica Le
architetture che negli ultimi trent’ anni hanno segnato un cambio di paradigma
estetico sono caratterizzate dall’essere fortemente caratterizzate da una visione artistica dello spazio come il museo
Guggenheim di Frank Gehry o quello ebraico di Daniel Libskin o ancora
l’approccio contestuale-tessuto di Zaha Hadid con la Caserma dei Pompieri
Alla base di un’estetica di
rottura vi è una visione artistica del mondo
Passione_Indeterminazione/novità
Auto-riflessione
All’interno di ambiti non definiti e
conclusi ma aperti e permeabili è possibile che emerga quell’elemento di
sorpresa e di imprevedibilità che fa fare un salto e trasforma-cambia quello
che c’era prima
In fisica la proprietà emergente è quella particolare proprietà che si manifesta
quando subentra un livello di complessità di ordine superiore e che ad un
livello inferiore non era presente. Questo concetto si è poi esteso a tutti gli
ambiti-campi del sapere. Edgar Morin, filosofo e sociologo sistemico la
definisce come una qualità nuova, rispetto
ai costituente del sistema. Ha lo statuto di evento, ha il carattere di
irriducibilità, cioè non si lascia scomporre e né si può dedurre dagli
elementi anteriori.
Quindi
è irriducibile sul piano fenomenico e
indeducibile sul piano logico.
L’emergenza
si impone come fatto dato fenomenico
che l’intelletto deve constatare con un salto logico
Anche
in architettura la progettazione di ambiti non definiti e conclusi, bensì
evocati lascia al fruitore la possibilità di immaginare e di creare una propria
storia, una propria narrazione
Se
consideriamo l’estetica come una
proprietà emergente, questa è alla base stessa della vita. Dalla proprietà
stereometrica delle proteine al colore dei fiori e degli animali è alla base
della vita stessa...tutto è permeato dall’energia vitale del senso estetico
L’estetica
attraverso la lente sistemica è l’essenza
stessa della vita
E
tanto più un progetto è sistemico
tanto più vi è ricerca estetica